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FENOSU, UN FUTURO STELLARE

L’aeroporto di Fenosu sarà sicuramente un tema molto caldo in questa campagna elettorale per il municipio, ma saranno solo parole al vento quelle dei aspiranti sindaci, leggère quanto i biplani che qualche anno fa decollavano dalla pista alle falde del Monte Arci? Beh, il rischio è forte. Il comune ha liquidato le sue quote e tutti gli altri enti pubblici coinvolti (tra cui l’azionista di maggioranza, la provincia di Oristano) hanno cedute le loro quote tramite asta. Continua la lettura di FENOSU, UN FUTURO STELLARE

Presentazione nuovo film di Fulvio Grimaldi a Oristano

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Martedì 16 Giugno avremo il piacere di ospitare Fulvio Grimaldi che presenterà il suo nuovo film “L’ITALIA AL TEMPO DELLA PESTE – Grandi Opere, Grandi Basi, Grandi crimini”.

Il film racconta il grande scippo di terra, cielo e mare che attraverso la presenza di grandi opere inutili, trivellazioni pericolose, basi militari e industrie obsolete viene perpetrato per tutto il continente Italiano e in Sardegna.

Data la persistente ed invasiva occupazione militare e la presenza abnorme di siti inquinanti e danneggiamenti territoriali alla Sardegna sarà dedicato un segmento importante del film documentario.

L’appuntamento è per le ore 18.00, presso il Centro Servizi Culturali U.N.L.A. in Via Carpaccio, 1.

qui è possibile vedere il trailer: https://www.youtube.com/watch?v=QEzMNw77mAA&f

qui l’evento facebook: https://www.facebook.com/events/1434815943494286/

Geografie variabili: speculazione, Land grabbing e deforestazione in Sardegna

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Il land grabbing o accaparramento delle terre, è un fenomeno relativamente nuovo della geografia politica moderna. Chi sono gli attori principali di questo fenomeno e sopratutto chi ne paga i costi?

Secondo le stime della FAO entro il 2050 sulla terra abiteranno 9 miliardi di persone rispetto ai 6,7 miliardi attuali, e il fabbisogno di cibo sarà del 70 per cento in più rispetto a quello attuale. Anche gli stili di vita e le diete alimentari dei paesi emergenti stanno cambiando, e richiedono una produzione di cibo sempre maggiore e sempre più diversificata. A pagare il prezzo di questi cambiamenti sono le aree più povere del mondo sotto il profilo economico, ma più ricche dal punto di vista della terra coltivabile e della disponibilità di materie prime e risorse energetiche.

Sempre secondo la FAO dal 1960 al 2010 le terre destinate a colture alimentari sono aumentate del 12 per cento, e l’aumento della produttività agricola mondiale nello stesso periodo è stata del 150-200 per cento. Su 4,4 miliardi di ettari di terra idonea alla coltivazione, 1,6 miliardi di ettari sono attualmente messi a coltivazione.

Quest’anno a Milano si terrà l’Esposizione Universale Milano 2015, Italia il cui tema è “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Il cibo sarà l’ingrediente principale di questa edizione dell’EXPO. Circa 800 milioni di persone secondo i rapporti FAO soffrono la fame e non hanno diritto ad un’alimentazione adeguata. Nel mentre nei paesi africani investitori statunitensi, indiani, europei, sauditi, acquistano o affittano migliaia di ettari di terra per produrre colture da esportare nei mercati nazionali o da utilizzare per la produzione di biocarburanti. Le risorse idriche del pianeta stanno iniziando a scarseggiare, e già il 40 per cento della popolazione mondiale vive in regioni povere d’acqua. Contemporaneamente la Sardegna si trova sotto un potente attacco speculativo, che sottrae terre agricole e coltivabili e distrugge il patrimonio boschivo. La terra diventa uno spazio adibito all’estrazione di profitto per i privati, ma è sottratta alla disponibilità della collettività. La Sardegna è accomunata al sud del mondo dal fenomeno del land grabbing, analizziamone la storia, le peculiarità e discutiamo le strategie di resistenza in atto e da porre in essere nel futuro.

PROGETTO IVI: QUATTRO DOMANDE AL SINDACO TENDAS

Far sparire un campo da golf è un’impresa difficile, neanche il grande Houdini è mai arrivato a tanto. Alcuni maghi hano fatto sparire degli elefanti, è vero, ma un campo da golf, che ci risulti, proprio mai. Eppure pare che Oristano possa fregiarsi del titolo di città in cui un tale evento si è verificato per la prima volta, grazie all’opera congiuntvistapinetaa di Comune e  IVI Petrolifera, questa la tesi sostenuta dal Comitato per la Tutela e lo Sviluppo di Torregrande e dal Gruppo d’Intervento Giuridico, in una conferenza stampa tenutasi il 29 aprile nei locali della Casa delle Associazioni, a Su Brugu.

In effetti, a guardare i documenti pubblicati all’Albo Pretorio per la seconda variante al progetto dell’IVI (qui), sembrerebbe che di golf non si parli praticamente mai. Non se ne parla nell’allegato di sintesi (qui), dove per quanto riguarda la zona H2, cioè la pineta, si specifica che si tratta di una zona di pregio paesaggistico e che “entro tali zone deve essere garantita la conservazione dei singoli caratteri naturalistici, storici o morfologici
e dei rispettivi insiemi. Sono consentiti i soli interventi volti alla conservazione, difesa, ripristino, restauro e fruizione della risorsa”; previsione che intuitivamente sembra in contrasto con l’ipotesi di realizzazione di un campo da golf. Inoltre si fa riferimento alla possibilità di realizzare “attrezzature all’aperto per il tempo libero e lo sport, comprese infrastrutture leggere di supporto, a condizione che e proposte di intervento siano corredate da apposito piano di inserimento ambientale/paesaggistico atto a qualificare la proposta come funzionale e non pregiudizievole al mantenimento delle caratteristiche che hanno determinato la previsione di una zona di salvaguardia.” Vaghezza, portami via.

Il mistero si infittisce e noi siamo come un pubblico di bambini che non riesce a spiegarsi il trucco del prestidigitatore, ma il diritto amministrativo non è uno spettacolo di magia, e il mago è costretto a spiegare il trucco. E lo fa in questo caso nel riscontro alle osservazioni della RAS. In questo documento (qui) si chiarisce che le modifiche al PUC sono relative alla necessità di “agevolarivi-petrolifera-torregrandee gli interventi di protezione, valorizzazione, fruizione delle zone H2, sempre in relazione alla possibilità di consentire un utilizzo della risorsa compatibile con le risultanze di appositi studi di riqualificazione ambientale e paesaggistica”. Più avanti si dice che: “Le modifiche introdotte alla zona H2 sono volte a consentire una conservazione del bene tutelato che risulti adeguata al concreto stato dei luoghi, consentendo un utilizzo della risorsa compatibile con le risultanze di appositi studi di riqualificazione ambientale e paesaggistica. In tale ottica, la previsione dei campi da golf era intesa come una delle possibili attività rientranti tra gli interventi di impiantistica sportiva che, oltre a dover rispettare la compatibilità di cui sopra, dovrà essere sottoposto alla procedura di VIA, unitamente all’intero intervento in zona G.”

Sottolineiamo e mettiamo in grassetto per i più distratti: In tale ottica, la previsione dei campi da golf era intesa come una delle possibili attività rientranti tra gli interventi di impiantistica sportiva. Scusate, ci siamo persi qualcosa? Abbiamo sentito per mesi ribadire che il campo da golf sarebbe stato il volano per l’economia e il turismo oristanese, e ora ci dicono che ERA INTESO COME UNA DELLE POSSIBILI ATTIVITA’ RIENTRANTI TRA GLI INTERVENTI DI IMPIANTISTICA SPORTIVA? ERA?!? POSSIBILI?!?

Il piano giuridico ci interessa poco e niente, è competenza degli uffici e dei tribunali amministrativi nel caso qualcuno decida di adirli. Il punto è che sul piano politico ci è stato detto che il campo da golf era il centro di tutto il progetto, e adesso scopriamo, senza che nessuno si sia preso la briga di sottolinearlo nel Consiglio Comunale in cui si è affrontato l’argomento, che era solo una delle possibili ipotesi. Un’ipotesi che, peraltro, sul piano intuitivo ci sembra che contrasti con le previsioni legislative che dicono che nelle zone H2, come la pineta, non sono possibili interventi che non siano volti alla conservazione del patrimonio paesaggistico.

Il sindaco Guido Tendas, ossia il responsabile politico di quest’operazione, deve delle spiegazioni alla cittadinanza in merito a questi utlimi accadimenti.

1) Il campo da golf rientra ancora tra gli obiettivi del Comune e della società?
2) Come mai non si è fatto riferimento in aula consiliare al fatto che il campo da golf “era solo una delle possibili ipotesi”?
3) Se non dovesse essere più prevista la realizzazione del campo da golf, l’amministrazione sarebbe ancora interessata alla realizzazione del progetto?
4) Ha senso un progetto che fagocita tutti i posti letto equivalenti nella disponibilità del Comune di Oristano, lasciandone solo 50 residui, come scritto qui?

Ci aspettiamo di avere quanto prima una risposta a queste domande, in primo luogo per rispetto dei cittadini e degli elettori.

Collettivo Furia Rossa

 

NO ALL’IMPIANTO: UNA VITTORIA DEI CITTADINI E UNA SCONFITTA DI TUTTA LA CLASSE POLITICA ORISTANESE

Maggioranza battuta, giunta Tendas in gravissime difficoltà, e approvazione dell’ordine del giorno contro l’impianto ibrido solare termodinamico – biomasse. Questo il riassunto delle quasi quattro ore di consiglio comunale straordinario di venerdì 20 febbraio.

Il Segretario generale è stato chiaro, l’ordine del giorno ha un valore politico, ma non può 24avere influenza su atti di carattere privatistico fra il comune e l’azienda, nello specifico la convenzione che regolerà i rapporti fra l’amministrazione comunale e la San Quirico Solar Poewer srl, nel caso il progetto venisse approvato dal SAVI. Eppure il nocciolo della questione è proprio questo, il sindaco Tendas e la sua giunta hanno gestito la questione del progetto dell’azienda altoatesina abdicando al proprio ruolo politico e presentandosi come dei notai, per non dire passacarte. E dunque l’ODG, sebbene probabilmente non otterrà gli effetti voluti e il Comune non potrà recedere dalla convenzione firmata con  l’azienda, ha un enorme merito, riportare la questione sul piano politico dal quale era stata sfrattata in maniera abusiva. E oltre a questo merito, che è quello che interessa noi della Furia Rossa, ha tante altre conseguenze politiche che affronteremo più avanti.

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