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I SOSTENITORI OCCULTI DEL TERMODINAMICO A SAN QUIRICO

Nessuno sostiene apertamente il termodinamico di San Quirico. 
Eppure quel progetto va avanti lo stesso, quindi gli sponsor
in Regione ci sono per forza e hanno un grosso potere 
di ricatto. Ma perché non lo fanno alla luce del sole?
Tutti sono contrari a parole, ma nei fatti qualcuno sta 
conducendo un doppiogioco. Chi?
Il Monte Arci ha già subito i danni di un intervento non ragionato. Quelle pale eoliche non hanno mai funzionato, e sono ancora là, inutili e dannose. Il problema non è chi dice NO A TUTTO, ma chi dice di SI’ A TUTTO.
By Gianni Careddu – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=52903192

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PROGETTO IVI: QUATTRO DOMANDE AL SINDACO TENDAS

Far sparire un campo da golf è un’impresa difficile, neanche il grande Houdini è mai arrivato a tanto. Alcuni maghi hano fatto sparire degli elefanti, è vero, ma un campo da golf, che ci risulti, proprio mai. Eppure pare che Oristano possa fregiarsi del titolo di città in cui un tale evento si è verificato per la prima volta, grazie all’opera congiuntvistapinetaa di Comune e  IVI Petrolifera, questa la tesi sostenuta dal Comitato per la Tutela e lo Sviluppo di Torregrande e dal Gruppo d’Intervento Giuridico, in una conferenza stampa tenutasi il 29 aprile nei locali della Casa delle Associazioni, a Su Brugu.

In effetti, a guardare i documenti pubblicati all’Albo Pretorio per la seconda variante al progetto dell’IVI (qui), sembrerebbe che di golf non si parli praticamente mai. Non se ne parla nell’allegato di sintesi (qui), dove per quanto riguarda la zona H2, cioè la pineta, si specifica che si tratta di una zona di pregio paesaggistico e che “entro tali zone deve essere garantita la conservazione dei singoli caratteri naturalistici, storici o morfologici
e dei rispettivi insiemi. Sono consentiti i soli interventi volti alla conservazione, difesa, ripristino, restauro e fruizione della risorsa”; previsione che intuitivamente sembra in contrasto con l’ipotesi di realizzazione di un campo da golf. Inoltre si fa riferimento alla possibilità di realizzare “attrezzature all’aperto per il tempo libero e lo sport, comprese infrastrutture leggere di supporto, a condizione che e proposte di intervento siano corredate da apposito piano di inserimento ambientale/paesaggistico atto a qualificare la proposta come funzionale e non pregiudizievole al mantenimento delle caratteristiche che hanno determinato la previsione di una zona di salvaguardia.” Vaghezza, portami via.

Il mistero si infittisce e noi siamo come un pubblico di bambini che non riesce a spiegarsi il trucco del prestidigitatore, ma il diritto amministrativo non è uno spettacolo di magia, e il mago è costretto a spiegare il trucco. E lo fa in questo caso nel riscontro alle osservazioni della RAS. In questo documento (qui) si chiarisce che le modifiche al PUC sono relative alla necessità di “agevolarivi-petrolifera-torregrandee gli interventi di protezione, valorizzazione, fruizione delle zone H2, sempre in relazione alla possibilità di consentire un utilizzo della risorsa compatibile con le risultanze di appositi studi di riqualificazione ambientale e paesaggistica”. Più avanti si dice che: “Le modifiche introdotte alla zona H2 sono volte a consentire una conservazione del bene tutelato che risulti adeguata al concreto stato dei luoghi, consentendo un utilizzo della risorsa compatibile con le risultanze di appositi studi di riqualificazione ambientale e paesaggistica. In tale ottica, la previsione dei campi da golf era intesa come una delle possibili attività rientranti tra gli interventi di impiantistica sportiva che, oltre a dover rispettare la compatibilità di cui sopra, dovrà essere sottoposto alla procedura di VIA, unitamente all’intero intervento in zona G.”

Sottolineiamo e mettiamo in grassetto per i più distratti: In tale ottica, la previsione dei campi da golf era intesa come una delle possibili attività rientranti tra gli interventi di impiantistica sportiva. Scusate, ci siamo persi qualcosa? Abbiamo sentito per mesi ribadire che il campo da golf sarebbe stato il volano per l’economia e il turismo oristanese, e ora ci dicono che ERA INTESO COME UNA DELLE POSSIBILI ATTIVITA’ RIENTRANTI TRA GLI INTERVENTI DI IMPIANTISTICA SPORTIVA? ERA?!? POSSIBILI?!?

Il piano giuridico ci interessa poco e niente, è competenza degli uffici e dei tribunali amministrativi nel caso qualcuno decida di adirli. Il punto è che sul piano politico ci è stato detto che il campo da golf era il centro di tutto il progetto, e adesso scopriamo, senza che nessuno si sia preso la briga di sottolinearlo nel Consiglio Comunale in cui si è affrontato l’argomento, che era solo una delle possibili ipotesi. Un’ipotesi che, peraltro, sul piano intuitivo ci sembra che contrasti con le previsioni legislative che dicono che nelle zone H2, come la pineta, non sono possibili interventi che non siano volti alla conservazione del patrimonio paesaggistico.

Il sindaco Guido Tendas, ossia il responsabile politico di quest’operazione, deve delle spiegazioni alla cittadinanza in merito a questi utlimi accadimenti.

1) Il campo da golf rientra ancora tra gli obiettivi del Comune e della società?
2) Come mai non si è fatto riferimento in aula consiliare al fatto che il campo da golf “era solo una delle possibili ipotesi”?
3) Se non dovesse essere più prevista la realizzazione del campo da golf, l’amministrazione sarebbe ancora interessata alla realizzazione del progetto?
4) Ha senso un progetto che fagocita tutti i posti letto equivalenti nella disponibilità del Comune di Oristano, lasciandone solo 50 residui, come scritto qui?

Ci aspettiamo di avere quanto prima una risposta a queste domande, in primo luogo per rispetto dei cittadini e degli elettori.

Collettivo Furia Rossa