Technion e Leggendo Metropolitano 2015: Fuori i sionisti dalla Sardegna!

Comunicato contro la presenza di Aaron Chiechanover (Technion) a Leggendo Metropolitano! Durante la Settimana contro l’Apartheid israeliano (Israeli Apartheid Week 2015) [1] i sottoscriventi hanno promosso una petizione [2] per la cessazione dell’accordo di cooperazione accademica tra l’Università degli Studi di Cagliari e il Technion-Israel Institute of Technology [3].

È di pochi giorni fa la notizia che uno degli ospiti dell’edizione 2015 di Leggendo Metropolitano sarà Aaron Ciechanover, premio Nobel per la chimica nel 2004, e Professore emerito proprio del Technion – Israel Institute of Technology [4], un’istituzione israeliana fortemente coinvolta nell’attività di ricerca in tecnologie militari e nell’occupazione dei territori palestinesi [5]. Nello specifico, il Technion è leader nello sviluppo dei droni utilizzati nei raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza [6]; per esempio durante “Margine Protettivo”, il massacro iniziato nel luglio 2014 in cui l’esercito israeliano ha ucciso oltre 2000 palestinesi e causato a Gaza una devastazione senza precedenti. Inoltre, Il Technion intrattiene stretti rapporti di collaborazione con le società tecnologiche della difesa israeliana, tra cui Elbit Systems e Rafael [7].

Il Technion non solo gioca un ruolo attivo nell’oppressione sistematica dei palestinesi, ma ha anche espresso appoggio incondizionato ai suoi “studenti combattenti” che nel luglio del 2014 hanno preso parte all’aggressione su Gaza: “L’operazione Protective Edge è stata lanciata per far tornare ad una vita normale coloro che risiedono nel sud di Israele (…) Piangiamo i nostri soldati e presentiamo le nostre più profonde condoglianze alle loro famiglie” [8].

Ricordiamo anche che Aaron Ciechanover è uno dei principali promotori dell’attacco in corso nei confronti di Lancet e del suo direttore Richard Horton [9], accusati di avere pubblicato nel luglio del 2014, in piena operazione “Margine Protettivo”, una “Lettera aperta al popolo di Gaza” [10], ovvero un accalorato appello in cui oltre 20.000 medici di tutto il mondo condannavano i crimini di guerra perpetrati dall’esercito israeliano a Gaza. Aaron Ciechanover e altri scienziati israeliani hanno definito questo appello umanitario “una diatriba scandalosa priva di contesto e una denigrazione intenzionale della sovranità dello Stato di Israele” [11].

Considerato che già nell’edizione 2014 il festival Leggendo Metropolitano aveva accettato il finanziamento dell’ambasciata israeliana, rendendosi così complice dei crimini sionisti, vogliamo denunciare pubblicamente la presenza di Aaron Ciechanover all’interno di Leggendo Metropolitano e rilanciare la petizione [12] per la cessazione di ogni accordo di cooperazione tra l’ateneo cagliaritano e lo stato di Israele, sino a quando quest’ultimo non rispetterà i diritti umani e il diritto internazionale.

Collettivo Universitario Autonomo Casteddu

Collettivo Furia Rossa

Collettivo Studentesco Antonio Gramsci

Collettivo Autonomo Studenti Casteddu – CASC

Eureka Rete degli Studenti Medi Cagliari

Sa Domu Studentato Occupato

Scida Giovunus Indipendentistas

Unica 2.0

Note: [1] http://apartheidweek.org/Cagliari

[2] https://www.change.org/p/no-alla-cooperazione-accademica-con-israele

[3] http://www.unica.it/pub/6/index.jsp?is=6&iso=679

[4] http://www.technion.ac.il/en/

[5] Uri Keller, Pianificare l’oppressione, le complicità dell’accademia israeliana, a cura di E. Bartolomei, N. Perugini e C. Tagliacozzo http://bdsitalia.org/index.php/campagna-bac/661-pianificare

[6] Uri Keller, 112-118, Pianificare l’oppressione, le complicità dell’accademia israeliana, a cura di E. Bartolomei, N. Perugini e C. Tagliacozzo http://bdsitalia.org/index.php/campagna-bac/661-pianificare

[7] http://ir.elbitsystems.com/phoenix.zhtml?c=61849&p=irol-newsArticle_print&ID=1376090

[8] http://www.technionitalia.it/news/protective%20edge%20luglio%202014.html

[9] http://www.repubblica.it/scienze/2015/05/21/news/attacco_horton-114929165/

[10] http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(14)61044-8/fulltext

[11] http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(14)61314-3/fulltext

[12] https://www.change.org/p/no-alla-cooperazione-accademica-con-israele

Geografie variabili: speculazione, Land grabbing e deforestazione in Sardegna

land

Il land grabbing o accaparramento delle terre, è un fenomeno relativamente nuovo della geografia politica moderna. Chi sono gli attori principali di questo fenomeno e sopratutto chi ne paga i costi?

Secondo le stime della FAO entro il 2050 sulla terra abiteranno 9 miliardi di persone rispetto ai 6,7 miliardi attuali, e il fabbisogno di cibo sarà del 70 per cento in più rispetto a quello attuale. Anche gli stili di vita e le diete alimentari dei paesi emergenti stanno cambiando, e richiedono una produzione di cibo sempre maggiore e sempre più diversificata. A pagare il prezzo di questi cambiamenti sono le aree più povere del mondo sotto il profilo economico, ma più ricche dal punto di vista della terra coltivabile e della disponibilità di materie prime e risorse energetiche.

Sempre secondo la FAO dal 1960 al 2010 le terre destinate a colture alimentari sono aumentate del 12 per cento, e l’aumento della produttività agricola mondiale nello stesso periodo è stata del 150-200 per cento. Su 4,4 miliardi di ettari di terra idonea alla coltivazione, 1,6 miliardi di ettari sono attualmente messi a coltivazione.

Quest’anno a Milano si terrà l’Esposizione Universale Milano 2015, Italia il cui tema è “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Il cibo sarà l’ingrediente principale di questa edizione dell’EXPO. Circa 800 milioni di persone secondo i rapporti FAO soffrono la fame e non hanno diritto ad un’alimentazione adeguata. Nel mentre nei paesi africani investitori statunitensi, indiani, europei, sauditi, acquistano o affittano migliaia di ettari di terra per produrre colture da esportare nei mercati nazionali o da utilizzare per la produzione di biocarburanti. Le risorse idriche del pianeta stanno iniziando a scarseggiare, e già il 40 per cento della popolazione mondiale vive in regioni povere d’acqua. Contemporaneamente la Sardegna si trova sotto un potente attacco speculativo, che sottrae terre agricole e coltivabili e distrugge il patrimonio boschivo. La terra diventa uno spazio adibito all’estrazione di profitto per i privati, ma è sottratta alla disponibilità della collettività. La Sardegna è accomunata al sud del mondo dal fenomeno del land grabbing, analizziamone la storia, le peculiarità e discutiamo le strategie di resistenza in atto e da porre in essere nel futuro.