PROGETTO IVI: QUATTRO DOMANDE AL SINDACO TENDAS

Far sparire un campo da golf è un’impresa difficile, neanche il grande Houdini è mai arrivato a tanto. Alcuni maghi hano fatto sparire degli elefanti, è vero, ma un campo da golf, che ci risulti, proprio mai. Eppure pare che Oristano possa fregiarsi del titolo di città in cui un tale evento si è verificato per la prima volta, grazie all’opera congiuntvistapinetaa di Comune e  IVI Petrolifera, questa la tesi sostenuta dal Comitato per la Tutela e lo Sviluppo di Torregrande e dal Gruppo d’Intervento Giuridico, in una conferenza stampa tenutasi il 29 aprile nei locali della Casa delle Associazioni, a Su Brugu.

In effetti, a guardare i documenti pubblicati all’Albo Pretorio per la seconda variante al progetto dell’IVI (qui), sembrerebbe che di golf non si parli praticamente mai. Non se ne parla nell’allegato di sintesi (qui), dove per quanto riguarda la zona H2, cioè la pineta, si specifica che si tratta di una zona di pregio paesaggistico e che “entro tali zone deve essere garantita la conservazione dei singoli caratteri naturalistici, storici o morfologici
e dei rispettivi insiemi. Sono consentiti i soli interventi volti alla conservazione, difesa, ripristino, restauro e fruizione della risorsa”; previsione che intuitivamente sembra in contrasto con l’ipotesi di realizzazione di un campo da golf. Inoltre si fa riferimento alla possibilità di realizzare “attrezzature all’aperto per il tempo libero e lo sport, comprese infrastrutture leggere di supporto, a condizione che e proposte di intervento siano corredate da apposito piano di inserimento ambientale/paesaggistico atto a qualificare la proposta come funzionale e non pregiudizievole al mantenimento delle caratteristiche che hanno determinato la previsione di una zona di salvaguardia.” Vaghezza, portami via.

Il mistero si infittisce e noi siamo come un pubblico di bambini che non riesce a spiegarsi il trucco del prestidigitatore, ma il diritto amministrativo non è uno spettacolo di magia, e il mago è costretto a spiegare il trucco. E lo fa in questo caso nel riscontro alle osservazioni della RAS. In questo documento (qui) si chiarisce che le modifiche al PUC sono relative alla necessità di “agevolarivi-petrolifera-torregrandee gli interventi di protezione, valorizzazione, fruizione delle zone H2, sempre in relazione alla possibilità di consentire un utilizzo della risorsa compatibile con le risultanze di appositi studi di riqualificazione ambientale e paesaggistica”. Più avanti si dice che: “Le modifiche introdotte alla zona H2 sono volte a consentire una conservazione del bene tutelato che risulti adeguata al concreto stato dei luoghi, consentendo un utilizzo della risorsa compatibile con le risultanze di appositi studi di riqualificazione ambientale e paesaggistica. In tale ottica, la previsione dei campi da golf era intesa come una delle possibili attività rientranti tra gli interventi di impiantistica sportiva che, oltre a dover rispettare la compatibilità di cui sopra, dovrà essere sottoposto alla procedura di VIA, unitamente all’intero intervento in zona G.”

Sottolineiamo e mettiamo in grassetto per i più distratti: In tale ottica, la previsione dei campi da golf era intesa come una delle possibili attività rientranti tra gli interventi di impiantistica sportiva. Scusate, ci siamo persi qualcosa? Abbiamo sentito per mesi ribadire che il campo da golf sarebbe stato il volano per l’economia e il turismo oristanese, e ora ci dicono che ERA INTESO COME UNA DELLE POSSIBILI ATTIVITA’ RIENTRANTI TRA GLI INTERVENTI DI IMPIANTISTICA SPORTIVA? ERA?!? POSSIBILI?!?

Il piano giuridico ci interessa poco e niente, è competenza degli uffici e dei tribunali amministrativi nel caso qualcuno decida di adirli. Il punto è che sul piano politico ci è stato detto che il campo da golf era il centro di tutto il progetto, e adesso scopriamo, senza che nessuno si sia preso la briga di sottolinearlo nel Consiglio Comunale in cui si è affrontato l’argomento, che era solo una delle possibili ipotesi. Un’ipotesi che, peraltro, sul piano intuitivo ci sembra che contrasti con le previsioni legislative che dicono che nelle zone H2, come la pineta, non sono possibili interventi che non siano volti alla conservazione del patrimonio paesaggistico.

Il sindaco Guido Tendas, ossia il responsabile politico di quest’operazione, deve delle spiegazioni alla cittadinanza in merito a questi utlimi accadimenti.

1) Il campo da golf rientra ancora tra gli obiettivi del Comune e della società?
2) Come mai non si è fatto riferimento in aula consiliare al fatto che il campo da golf “era solo una delle possibili ipotesi”?
3) Se non dovesse essere più prevista la realizzazione del campo da golf, l’amministrazione sarebbe ancora interessata alla realizzazione del progetto?
4) Ha senso un progetto che fagocita tutti i posti letto equivalenti nella disponibilità del Comune di Oristano, lasciandone solo 50 residui, come scritto qui?

Ci aspettiamo di avere quanto prima una risposta a queste domande, in primo luogo per rispetto dei cittadini e degli elettori.

Collettivo Furia Rossa

 

Enti locali: un edificio pericolante si ricostruisce dalle fondamenta

“Una associazione a delinquere ramificata in tutta l’isola e finalizzata al controllo dell’aggiudicazione di appalti pubblici è stata sgominata dalla Guardia di Finanza di Oristano e dal Comando della Compagnia dei carabinieri di Tonara. Arrestate complessivamente 21 persone, tra cui 5 sindaci, a fronte dell’emissione di 24 ordinanze di custodia cautelare. L’indagine riguarda 13 centri in prevalenza del nuorese e del cagliaritano: Desulo, Ortueri, Belvì, Tonara, Aritzo, Nuoro, Siniscola, Villasalto, San Giovanni Suergiu, Quartu Sant’Elena, Cagliari, San Vito, Sant’Antioco, Irgoli e Posada. Sono coinvolti nell’inchiesta amministratori locali, responsabili degli uffici tecnici comunali e professionisti”

E ancora:

“Sarebbero decine gli appalti truccati finiti sotto la lente della Procura di Oristano che ha coordinato le indagini della Guardia di Finanza e dei Carabinieri sfociate negli arresti di questa mattina in mezza Sardegna. Le gare bandite in diversi centri dell’Isola sarebbero state condizionate da una sorta di ‘cupola’ che pilotava gli incarichi in modo da accontentare gli amici: professionisti e società di progettazione, ingegneria e consulenza tecnica, operanti in tutta la Sardegna per la realizzazione di opere pubbliche.”

Così l’ANSA racconta il blitz organizzato dalla procura di Oristano il 28 aprile, Sa Die de sa Sardigna. C’è del marcio in Barbagia, per fare una facile battuta, ma ciò che è venuto a galla è il sintomo della marcescenza di tutto il sistema politico e amministrativo locale in Sardegna.

Corruzione, gestione perlomeno spensierata del denaro pubblico (cosa che non sempre costituisce reato, ma che è di sicuro un atto deplorevole, in tempi di crisi più che mai), ma non solo: anche le difficoltà indotte dal patto di stabilità, dall’incapacità di Abbanoa di gestire il servizio idrico, dalla scelta dello Stato di scaricare sui comuni il peso politico dell’imposizione fiscale sui cittadini; tutti questi elementi segnalano che l’edificio politico e amministrativo degli enti locali è pericolante, ormai irrecuperabile, e la rabbia dei cittadini si esprime nelle maniere più varie: dall’organizzazione politica di un’alternativa all’autogestione, dalle pratiche di mutuo soccorso agli atti intimidatori ai danni degli amministratori. Continua la lettura di Enti locali: un edificio pericolante si ricostruisce dalle fondamenta

25 APRILE LIBERIAMO LE NOSTRE PIAZZE, FESTA ANTIFASCISTA E ANTIRAZZISTA

25 aprIl 25 aprile è diventato nella retorica istituzionale niente più ormai che una festa comandata, un rito da celebrare solo con le parole, dimenticandosi che la lotta contro il fascismo è ancora una priorità che va praticata con le parole e con i fatti, soprattutto in questi tempi di crisi che ricordano da vicino gli anni successivi alla Prima Guerra Mondiale. Forze politiche di estrema destra speculano sulla disperazione e sulla povertà delle persone, alimentando sentimenti di xenofobia e odio del diverso, che sono l’anticamera dell’intolleranza di stato, sancita in Italia ufficialmente dalle troppo spesso dimenticate Leggi Razziali del 1938, dalla repressione delle minoranze tedesche, francesi, ladine, slave e sarde, precedute da anni di repressione delle opposizioni politiche e da un colonialismo infame e violento che giunse fino al culmine dell’orrore, utilizzando armi chimiche sui civili inermi in Africa anche prima dell’avvento del fascismo. Il Collettivo Studentesco Antonio Gramsci e il Collettivo Furia Rossa hanno deciso di trasformare la giornata del 25 aprile, in una festa antirazzista e antifascista, in cui dare nuovi contenuti alla definizione di Resistenza, ormai svuotata dalla retorica delle celebrazioni istituzionali. Per questo sabato 25 aprile ci incontreremo in Piazza Roma alle ore 17:00.

Programma:

– 17:00 Apertura del laboratorio di intrattenimento formativo per i bambini, con giochi e letture sul tema della diversità, del multiculturalismo e del rispetto; apertura dello spazio jam session, con chitarre e percussioni a disposizione di tutti coloro che vogliono esprimersi liberamente, occupando la piazza centrale della città con la propria creatività, e di conseguenza liberandola.

-19:00 Interventi e letture sul tema della Resistenza e della lotta di liberazione nazionale, interventi e letture sul tema dell’immigrazione; racconti di vita da parte dei migranti e dei rifugiati politici che vivono a Oristano e nel circondario; esibizione musicale di un gruppo di percussionisti africani, aperta alla partecipazione di tutte e tutti

LE STRADE SONO DI CHI LE VIVE, FUORI I LEGHISTI DA ORISTANO

Oscure presenze si aggirano per la Sardegna, si tratta dei riciclati di Noi con Salvini. Si tratta di gente che specula sul dolore delle persone e sulla povertà causata dalla crisi, incitando all’odio razziale e alla violenza nei confronti del diverso. Gente che innalza un paravento che impedisce alle persone di vedere qual è il vero motivo delle difficoltà che viviamo, ossia la follia del neoliberismo, indicando come colpevoli i poveri migranti che fuggono dalle guerre finanziate dall’imperialismo e tutti coloro che vivono ai margini di questo sistema. Questa speculazione politica porta tanti consensi a questi personaggi, è vero, ma tante persone cercano di denunciarli pubblicamente e di svelare i trucchi dei loro giochetti. Noi non potevamo non assumerci questa responsabilità, quando abbiamo saputo che un loro banchetto, propagatore di contenuti xenofobi, si sarebbe svolto a Oristano. Noi non potevamo accettare di vedere nella nostra città questi personaggi che seminano parole di odio contro i diversi, e cercano di mettere i poveri contro altri poveri, gli sfruttati contro altri sfruttati, i disperati contro altri disperati. Per questo abbiamo deciso di manifestare pubblicamente la nostra opinione, esponendo uno striscione con la frase: “QUA NON CI SONO STRANIERI, ECCETTO I CAPITALISTI”. Tutto ciò è stato impedito dal rapidissimo intervento della Digos, che ha prontamente sequestrato lo striscione e identificato tutti i presenti, impedendo con celerità che si commettesse il tremendo delitto di manifestare il nostro pensiero e di denunciare pubblicamente il gioco dei razzisti salviniani (che guarda caso sono costretti a girare tutta Italia e tutta la Sardegna con la scorta, dato che da nessuna parte sono ben accetti). Continua la lettura di LE STRADE SONO DI CHI LE VIVE, FUORI I LEGHISTI DA ORISTANO