SOLIDARIETÀ AI DIPENDENTI COMUNALI IN LOTTA, SOLIDARIETÀ ALL’UNIONE SINDACALE DI BASE

da entilocali.usb.it

Immaginate di sedervi a un tavolo per decidere tutti assieme che utilizzo fare di determinate risorse appartenenti alla vostra collettività e come ripartirle; stabilito come utilizzarle, colui cui viene affidato il possesso delle vostre risorse, dopo avervi stretto la mano, ignora di dar seguito a quanto stabilito e utilizza a proprio piacimento quelle risorse.
Questo è quanto ha fatto il comune di Oristano con i dipendenti comunali negli ultimi anni.
Dopo aver firmato il Contratto Integrativo Decentrato con le RSU e le organizzazioni sindacali di categoria – stabilendo come utilizzare il fondo per le risorse decentrate e quindi le fattispecie di indennità spettanti ai lavoratori (il cosiddetto salario accessorio) e il loro valore e criterio di ripartizione – il Comune di Oristano, come sostiene l’Unione Sindacale di Base, non ha assegnato in maniera corretta le indennità e con una distribuzione unilaterale dei compensi ha privato la maggior parte dei dipendenti di quanto effettivamente gli spettasse.
L’USB, a tutela dei lavoratori, ha chiesto l’intervento della Procura della Repubblica di Oristano, della Corte dei Conti, del Servizio ispettivo e di quello anti corruzione del Ministero dell’Economia e delle Finanze affinché si verifichi l’uso delle risorse e si accertino le responsabilità dei dirigenti preposti.
La situazione che si è venuta a creare, che si configura come uno dei rari casi di conflitto sindacale sulla distribuzione delle risorse decentrate, la dice lunga sul rapporto dell’amministrazione Tendas con il personale. Un’amministrazione totalmente assente nelle politiche del personale e tale si è dimostrata sino alla fine con un deciso rifiuto al dialogo con i lavoratori in agitazione e con il rifiuto di ogni mediazione nell’incontro tenutosi in prefettura.
Altro fatto di gravità inaudita e di condotta antisindacale che si inserisce nella vertenza in corso è stato il sequestro da parte della polizia locale, di bandiere e striscioni dell’USB che, posti fuori dal municipio, comunicavano alla popolazione lo stato di agitazione. Il sequestro è avvenuto senza nessuna formale comunicazione e senza un verbale, fatto anomalo che ha portato 11 senatori a presentare una interrogazione al ministro dell’Interno. Sia chiaro che il capo della polizia municipale Rinaldo Dettori che ha ordinato la rimozione dei vessilli sindacali non è propriamente superpartes nella vicenda; sia perché una delle specifiche irregolarità che si chiede di rivedere è l’indennità di turno che spetterebbe ad alcuni vigili urbani che stanno sotto il comando di Dettori, sia perché lo stesso fa parte della delegazione di parte pubblica che ha firmato l’ultimo contratto decentrato.

Nell’esprimere tutta la nostra solidarietà e vicinanza ai lavoratori in lotta e all’USB, facciamo nostre le semplici richieste del sindacato e della RSU:
– siano pagate le indennità secondo il contratto decentrato proposto e votato in maggioranza dall’assemblea dei lavoratori
– sia restituito il maltolto a chi lavora
– siano avviate al più presto le contrattazioni per il nuovo contratto decentrato.

Collettivo Furia Rossa – Oristano

Estate, tempo di lavoro nero. Difendiamoci!

L’arrivo dell’estate è per molti giovani sardi l’occasione di entrare per la prima volta nel mercato del lavoro, per altri ancora può essere l’occasione di rientrarci dopo un periodo di disoccupazione e di strenua ricerca di una occupazione durante il resto dell’anno. La stagione estiva rappresenta infatti il picco di attività per diversi settori, in particolare quello del turismo e della ristorazione cui si aggiunge l’agricoltura con la raccolta di molti prodotti stagionali, e tante sono le figure che vengono ricercate dalle imprese per completare gli organici: camerieri, camerieri ai piani, baristi, pizzaioli e aiutopizzaioli, lavapiatti, cuochi e aiutocuochi, addetti di cucina, facchini, personale di fatica e pulizia, animatori, portieri, gelatai, braccianti agricoli e giornalieri di campagna. Queste sono alcune delle principali figure ricercate per “fare la stagione”.

Tutte sono accomunate dalla grande dignità che ognuno di questi lavori porta con sé e dal fatto che ognuno di questi lavori dovrebbe essere contrattualizzato, pagato il tanto giusto (per il momento quanto stabilito dai contratti collettivi nazionali di settore) e protetto dall’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e dai contributi per la previdenza sociale.

Dovrebbe.

Purtroppo non basta la precarietà intrinseca a questi lavori e la Continua la lettura di Estate, tempo di lavoro nero. Difendiamoci!

A FENOSU IL RAMO MILITARE DI AIRBUS?

Il lavoro di ricerca dei ragazzi e delle ragazze del Comitato studentesco contro l’occupazione militare della Sardegna ha permesso di trovare un documento del DASS dove si parla di Fenosu. Si tratta della brochure di presentazione del DASS (http://www.dassardegna.eu/wp-content/uploads/2017/05/Brochure_DASS_29-05-2017.pdf). A pagina 26 viene riportato un articolo del 7 luglio 2016 dell’edizione cagliaritana della Nuova Sardegna, in cui viene presentato con grande clamore un accordo riguardo lo sviluppo di un sistema di localizzazione definito Sistema Inerziale, fra il Distretto Aerospaziale e la società Airbus Defence and Space, ossia il ramo militare di Airbus. Il Sistema Inerziale fondamentalmente serve a individuare con grande precisione la posizione di un velivolo in qualsiasi momento, laddove il GPS ha invece necessità della copertura satellitare: è qualcosa che già si applica alle navi e ai veicoli terrestri, ma che nel campo areonautico ha bisogno di ulteriori studi. Sicuramente una volta sviluppato può essere applicato a tutti i tipi di velivoli, compresi quelli militari, nonché ai missili. E i dubbi sul rapporto tra questo progetto e l’industria militare diventano insostenibili quando appunto entra in gioco la Airbus Defence and Space che produce soprattutto aerei militari. Fenosu è citato non nelle dichiarazioni di Cao, ma in quelle di Pietro Andronico, amministratore delegato di Nurjana Technologies, (che insieme ad Aeronike e DASS costituisce il raggruppamento temporaneo di imprese che ha acquistato la SOGEAOR), con un passato in Vitrociset e con esperienza nel ramo dela tecnologia e ricerca militare come facilmente visibile dal suo profilo Linkedn. Andronico dichiara: “l’ipotesi è quella di appoggiarsi agli aeroporti di Fenosu e di Tortolì“. Questo Cao si è dimenticato di dirlo nelle dichiarazioni alla Nuova del 21 aprile scorso – non sappiamo perché – ma in ogni caso questo piccolo accenno è presente nella brochure del DASS aggiornata al 29 maggio scorso il che ci lascia pensare che il progetto sia ancora in piedi e che l’acquisto della SOGEAOR sia avvenuto in vista di questo obiettivo, vista anche la coincidenza temporale. Purtroppo cosa ci sia in questo accordo fra Airbus Defence and Space e DASS non possiamo saperlo, si tratta di una scrittura fra società di diritto privato, ma ci sia permesso di esprimere qualche dubbio. Se c’è di mezzo Airbus Defence and Space è evidente come la realizzazione di questo sistema inerziale verrà applicata anche agli aerei militari: perché altrimenti avrebbe dovuto investire il ramo militare di Airbus e non quello civile? E allora Cao, se vuole convincerci, deve mostrare l’accordo con Airbus e dimostrare che non ci sarà alcuna implicazione militare; inoltre continuiamo a chiederci quale sarà la ricaduta occupazione e in generale economica sul territorio oristanese con progetti di questo tipo e anche qua vorremmo vedere delle risposte da parte di Cao e degli enti pubblici coinvolti nella svendita della SOGEAOR.

Comitato No Basi – Oristano