Oristano agghindata, e schiaffeggiata dal vento, ha accolto in questi giorni di inizio primavera la presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini. È stata una splendida occasione per la piccola classe politica locale per scatenarsi in polemiche, il più delle volte sterili, culminate nel ridicolo del dividere il fronte degli studenti scatenando la gara a chi è migliore fra i classicisti e quelli delle altre scuole.
Queste visite ufficiali lasciano sempre una brutta sensazione, quella della colonia britannica che accoglie i membri del parlamento di Westminster sfoggiando tutto il folclore possibile. L’impressione è quella che abbiamo bisogno di dimostrarci particolari e speciali alla classe dirigente italiana, citando personaggi del nostro passato (e magari ricontestualizzandoli in maniera storicamente ridicola) e dimostrando come siamo tuttora legati alle tradizioni (che invece spesso sono diventate pura esaltazione folcloristica a scopi turistici) e questo è il sintomo più evidente del fatto che non riusciamo ad elaborare una coscienza di popolo radicata nel presente e proiettata nel futuro, che ci auto-consideriamo un aborto di nazione che ha bisogno del sostegno esterno per non morire definitivamente. Continua la lettura di Una Boldrini non fa primavera