LIBERIAMOCI DAL LAVORO NERO NELLE CAMPAGNE!

A breve e per tutta l’estate le campagne dei paesi della provincia di Oristano e di tutta la Sardegna torneranno a riempirsi di quel bracciantato agricolo occasionale formato da ragazzi e ragazze, immigrati, uomini e donne di ogni età che attendono questo periodo per riuscire a guadagnarsi col sudore qualche decina di euro al giorno e aumentare come si può il proprio potere d’acquisto.

Rivedremo, insomma, come ogni estate un “piccolo” esercito di lavoratori in nero, organizzato dalla grande maggioranza dei proprietari terrieri che assumeranno lavoratori in nero e sfrutteranno la manodopera, spesso anche minorile, il tutto ovviamente ampiamente tollerato dalle comunità, dagli amministratori locali, dagli apparati repressivi dello stato e da quanti hanno il compito di controllare che nei luoghi di lavoro tutto proceda nella legalità.

Tutto è tollerato perchè così è sempre stato e neanche si pensa possa essere diversamente tanto è consolidata la prassi.
Il tutto per la felicità dei proprietari terrieri e dei loro profitti nella illegalità fiscale, i quali hanno anche il privilegio di essere visti come dei benefattori da ringraziare perchè offrono lavoro e nello stesso tempo pagare i lavoratori a cottimo con 1€ per ogni cassetta di pomodori riempita e una media di 5€ a ora per quasi tutte le altre attività (raccolta di angurie, meloni, la vendemmia a tempo debito, etc.).

A noi le prassi, soprattutto quelle svolte sulla pelle dei lavoratori, piacerebbe rivoltarle.

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SIAMO SEMPRE DI PASSAGGIO

locandinaLunedì pomeriggio, il 28 di Aprile, abbiamo assistito e collaborato alla realizzazione della serata “Un giorno di ordinaria resistenza” organizzata dal Collettivo Studentesco Antonio Gramsci.

L’intento era quello di unire due date simboliche nella storia della Sardegna e dell’Italia. Il 25 e il 28 Aprile hanno rappresentato in contesti storici e modalità completamente diverse, due dei momenti culminanti delle resistenze sarde e italiane.

Quale miglior modo per celebrare al di fuori dall’ambito istituzionale queste due date, se non chiamando a testimoniare alcuni dei protagonisti della resistenza quotidiana in Sardegna?

Sono intervenuti alcuni dei membri dei comitati più rappresentativi in provincia di Oristano, il Comitato No al Progetto Eleonora, Comitato s’arrieddu per Narbolia, e il Comitato per la tutela e lo sviluppo di Torregrande e Oristano.

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FUORI LA IVI DALLE PALLE (da golf)!

 FUORI LA IVI DALLE PALLE (da golf)!Stasera abbiamo partecipato all’assemblea pubblica organizzata dal Comitato per la tutela e lo sviluppo di Torregrande e Oristano per parlare del progetto portato avanti dalla IVI petrolifera di costruzione di un resort con annesse residenze private e campo da golf.

Noi come Collettivo Furia Rossa abbiamo preso le distanze da questo progetto fortemente voluto dalla Giunta Tendas e dalle amministrazioni che l’hanno preceduta.

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DAL VOTO DELL’ASTENSIONE COSTRUIRE UN MOVIMENTO CONFLITTUALE SARDO

DAL VOTO DELL'ASTENSIONE COSTRUIRE UN MOVIMENTO CONFLITTUALE SARDOChiunque risulterà vincitore sarà un vincitore forte solo per una legge elettorale demenziale come quella sarda ma sarà anche un vincitore mai così tanto delegittimato in partenza.

La percentuale degli astenuti è un segnale forte e continuare a dare le colpe a chi non ha votato per ogni eventuale risultato è da miopi; ci sono astenuti e astenuti: da una parte i menefreghisti che si astengono a prescindere, perché la politica non è materia loro, e ci sono anche quelli, e credo non siano stati mai così tanti, per i quali l’astensione è stata una precisa scelta politica e di classe per delegittimare un intero sistema politico e talvolta risulta essere il voto più rivoluzionario di tutti.

Ogni sistema politico è destinato a crollare e giorno dopo giorno il sistema democratico (quello della democrazia formale, del neoliberalismo e del neoliberismo che sta affossando le nostre vite) si dimostra inefficiente e pronto al collasso.

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