FUORI LA IVI DALLE PALLE (da golf)!

 FUORI LA IVI DALLE PALLE (da golf)!Stasera abbiamo partecipato all’assemblea pubblica organizzata dal Comitato per la tutela e lo sviluppo di Torregrande e Oristano per parlare del progetto portato avanti dalla IVI petrolifera di costruzione di un resort con annesse residenze private e campo da golf.

Noi come Collettivo Furia Rossa abbiamo preso le distanze da questo progetto fortemente voluto dalla Giunta Tendas e dalle amministrazioni che l’hanno preceduta.

Riteniamo che l’opposizione si debba muovere su due piani: uno giuridico, in modo tale da bloccare il progetto passando anche per le vie legali, anche se sembra la via meno percorribile.Riteniamo invece che il secondo piano, quello politico, sia quello più importante e che maggiormente deve unire i cittadini.
Quello che noi contestiamo all’amministrazione non è il progetto in sé, il quale può anche essere stupendo e assolutamente compatibile con la legislazione vigente, ma il fatto che ci si arroghi il diritto di vincolare un’area enorme e di importante interesse ambientale e naturalistico per 95 anni, senza coinvolgere minimamente la cittadinanza in questa scelta così importante.In diritto pubblico i beni come il territorio e l’ecosistema vengono definiti beni pubblici intergenerazionali, cioè beni godibili, ma nel rispetto degli stessi, in modo tale da salvaguardali intatti per le generazioni future.Lo stesso articolo 9 delle Costituzione italiana, di cui spesso ci si riempie la bocca, recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio artistico della Nazione”Ecco, allora noi ci chiediamo come è possibile che gli stessi soggetti che per anni hanno inquinato senza regole e  vincoli di sorta, ora divengano partner dell’amministrazione comunale, facendo in un area di interesse della comunità un’operazione a fini meramente speculativi.E’ inutile dare un aulin ad un malato terminale. Fuor di metafora, non si può pensare di risollevare l’economia oristanese svendendo il patrimonio pubblico, quando è evidente che il problema sia di natura strutturale. Siamo isolati dal mondo per colpa di una cattiva gestione dei collegamenti con il continente, siamo imprigionati in infrastrutture isolane fatiscenti e mal funzionanti.Noi non riteniamo di dover sottostare alla legge, quando la legge viola il diritto di una comunità a decidere sul proprio territorio. Anche perché le leggi non sono assunte una volta per tutte e come tali vere e immutabili, perché così pensando si esautorerebbe la politica dal suo compito di indirizzo e anche di conflitto.Noi rivendichiamo il diritto di partecipare alle decisioni prese sul nostro territorio, e invitiamo il Comitato a continuare sulla strada dell’informazione, in particolare tra i nostri concittadini, i quali sono i primi sponsor di questo progetto, poiché, presi dalla fame, vivono nel sogno di un posto di lavoro, pur stagionale e sottopagato.In questi anni in cui si lamenta una crisi sempre maggiore della partecipazione e della rappresentanza, se ci si trincera dietro le leggi piuttosto che cercare la partecipazione diretta dei cittadini alle dinamiche dello sviluppo territoriale, si è destinati all’oblio politico.

(D.S.)