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LE STRADE SONO DI CHI LE VIVE, FUORI I LEGHISTI DA ORISTANO

Oscure presenze si aggirano per la Sardegna, si tratta dei riciclati di Noi con Salvini. Si tratta di gente che specula sul dolore delle persone e sulla povertà causata dalla crisi, incitando all’odio razziale e alla violenza nei confronti del diverso. Gente che innalza un paravento che impedisce alle persone di vedere qual è il vero motivo delle difficoltà che viviamo, ossia la follia del neoliberismo, indicando come colpevoli i poveri migranti che fuggono dalle guerre finanziate dall’imperialismo e tutti coloro che vivono ai margini di questo sistema. Questa speculazione politica porta tanti consensi a questi personaggi, è vero, ma tante persone cercano di denunciarli pubblicamente e di svelare i trucchi dei loro giochetti. Noi non potevamo non assumerci questa responsabilità, quando abbiamo saputo che un loro banchetto, propagatore di contenuti xenofobi, si sarebbe svolto a Oristano. Noi non potevamo accettare di vedere nella nostra città questi personaggi che seminano parole di odio contro i diversi, e cercano di mettere i poveri contro altri poveri, gli sfruttati contro altri sfruttati, i disperati contro altri disperati. Per questo abbiamo deciso di manifestare pubblicamente la nostra opinione, esponendo uno striscione con la frase: “QUA NON CI SONO STRANIERI, ECCETTO I CAPITALISTI”. Tutto ciò è stato impedito dal rapidissimo intervento della Digos, che ha prontamente sequestrato lo striscione e identificato tutti i presenti, impedendo con celerità che si commettesse il tremendo delitto di manifestare il nostro pensiero e di denunciare pubblicamente il gioco dei razzisti salviniani (che guarda caso sono costretti a girare tutta Italia e tutta la Sardegna con la scorta, dato che da nessuna parte sono ben accetti). Continua la lettura di LE STRADE SONO DI CHI LE VIVE, FUORI I LEGHISTI DA ORISTANO

Sinistra e Indipendentismo, un contributo al dibattito.

Sul tema dell’indipendentismo i dati a nostra disposizione sono incoraggianti, ma in apparenza contradditori: una percentuale superiore al 20% dei sardi, variabile a seconda delle liste che si decide di includere nel conteggio, ha votato per partiti cosiddetti etnoregionalisti alle scorse elezioni regionali; i dati di una ricerca dell’università di Cagliari e di quella di Edimburgo dicono che il 41% dei sardi vorrebbe intraprendere un percorso di autodeterminazione con l’obiettivo dell’indipendenza. C’è uno scostamento evidente, fra il numero di indipendentisti in Sardegna e quelli che decidono di tramutare il loro pensiero in una scelta elettorale. Certo, se si pensa che fino a trent’anni fa l’indipendentismo era poco più che un esercizio intellettuale, è immediatamente intuibile quanti passi in avanti siano stati fatti. Cosa può aver determinato questi passi in avanti? Sul piano interno credo abbia un ruolo rilevante la crisi del Partito Sardo d’Azione nel ’94, dopo le due legislature Melis in Regione. Il Psd’Az, da sempre interessato a presentarsi come l’unico rappresentante legittimo dell’etnoregionalismo sardo (e in effetti per gran parte della sua storia è stato l’unico), non riuscì a soddisfare le aspettative del vento sardista degli anni Ottanta e si ritrovò a pagare il prezzo di un’alleanza tattica fallimentare col PCI; questo probabilmente spinse numerosi intellettuali, politici ed elettori, a cercare di elaborare un pensiero sulla Sardegna al di fuori degli schemi tradizionali del sardismo, ormai superato dalle condizioni storiche. Sul piano esterno certamente ha una gran rilevanza la crisi di legittimità di tutti i partiti italiani a partire da Tangentopoli, crisi fino ad ora mai interrotta, così come la definitiva certezza, scientifica, del fallimento delle politiche dell’Autonomia dal ’48 ad oggi. La situazione in cui oggi ci troviamo è dunque frutto di alcuni fattori, interni ed esterni, positivi in relazione alla crescita del pensiero indipendentista. Continua la lettura di Sinistra e Indipendentismo, un contributo al dibattito.

La danza degli spettri al Consiglio Provinciale di Oristano

fantozzi2Giovedi 26 febbraio, a una settimana di distanza dal mercoledi delle ceneri del progetto Solar Power (18 febbraio) e a pochi giorni dal venerdi nero della Giunta Tendas (20 febbraio) la questione della centrale di produzione termodinamica e biomassa approda finalmente in Consiglio Provinciale.
Quale migliore occasione per dimostrare sul campo la necessità della funzione di una istituzione rappresentativa territoriale, quale quella provinciale, considerata da tempo come un elemento di disturbo dal potere centrale e dagli squali del territorio e per questo additata al pubblico ludibrio come ente inutile e luogo di spreco?

Tuttavia questa intera vicenda, che muove da settimane l’opinione pubblica, che è stata dibattuta fin nei dettagli persino dagli studenti delle scuole e che ha mandato clamorosamente k.o. la giunta comunale del capoluogo è stata ignorata dal Consiglio Provinciale fino alla vigilia del termine ultimo di presentazione al servizio regionale SAVI delle “osservazioni” maturate nel territorio (fra cittadini,associazioni e organismi rappresentativi), cioè il 1° marzo; ovvero, su questo problema il Consiglio Provinciale ha ritenuto fino ad oggi di non avere nulla da dire, in singolare sintonia con la dottrina centralista e la campagna demagogica di silenziamento delle province che lo vuole morto. E infatti la seduta di giovedi 26 febbraio è parsa essere, al cospetto di un pieno di pubblico e di una paziente attenzione di quasi cinque ore, una seduta di fantasmi.

E’ bene ricordare che il progetto Solar Power, al vaglio da due anni in interlocuzioni segrete tra investitore e sindaco, reso pubblico ma coperto da totale discrezione dal 7 novembre, ripubblicato il 29 dicembre solo una settimana prima della scadenza dei sessanta giorni di rito e solo per un provvidenziale errore materiale, quindi riavviato di nuovo al vaglio del servizio tecnico regionale con affissione di sessanta giorni ma senza informazione pubblica alcuna, e venuto fortunosamente alla luce solo un mese fa, quindi suo malgrado passato finalmente alla discussione di una assemblea pubblica praticamente fuori tempo massimo (cioè il cinquantesimo giorno) e di qui oggetto di “osservazioni” critiche pesanti come macigni da ogni dove; bene, in tutto questo imprevisto fragore questo progetto non ha nemmeno sfiorato l’attenzione del Consiglio Provinciale fino a lunedi 23 febbraio, allorché un consigliere, Sebastian Madau, ha depositato una mozione poi appunto discussa ieri, giovedi 26, praticamente alla soglia del passaggio SAVI programmato con avvio al 1° marzo.

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SIMAXIS DICE NO AL COGENERATORE!

Il Comitato Civico per la tutela della Salute di Simaxis vi invita tutti a partecipare alla manifestazione per ribadire il dissenso contro il Cogeneratore che minaccia gravemente il nostro territorio.

Venerdi 20 Febbraio a partire dalle ore 15:00 tutti uniti sfileremo pacificamente per le vie principali del paese per difendere il nostro diritto alla Salute.

Il Cogeneratore ad olio animale che sorge alle porte del centro abitato è attualmente sigillato per irregolarità dai NOE ma è ben lungi dall’essere chiuso per sempre, in quanto è stata tenuta una Conferenza dei Servizi per autorizzarlo a posteriori.

Noi diciamo NO all’ inquinamento da diossina e nano particolati che sono tra i principali fattori ambientali scatenanti di malattie cardio respiratorie e tumori.
Noi difendiamo la nostra terra e il nostro futuro.

Tutti insieme possiamo fermarlo!

PROGRAMMA MANIFESTAZIONE

 Ore 15:00- Raduno presso il Campo Sportivo Comunale, ( largo Carlo Felice)

Ore 15:30- Partenza e corteo per le vie del Paese

Ore 18:00- Rientro al Campo Sportivo, zippolata e concerto del gruppo Nasodoble.

I Nasodoble, capitanati da Alessandro Carta nascono a Sassari nel 2004.
Nell’estate 2014 rilasciano il brillante singolo “Cazz..Boh” nel quale con tragica ironia descrivono il disastro politico, sociale, mafioso, militare e industriale della Sardegna.

http://youtu.be/HykSZCdc3YQ

Non perdetevi la loro performance e tutti insieme
lottiamo per difendere la nostra salute e il territorio.

Il Comitato ringrazia tutti coloro che vorranno dare un contributo con cartelli e striscioni.

Per maggiori info:
fb: Simaxis Comitatocivicoperlasalute
e.mail: comitatocivicosimax@gmail.com

Insieme a te non ci sto più (II lettera a Guido Tendas)

In questi giorni la vita politica oristanese è animata dal dibattito sulla possibile nascita di un impianto Solare-Termodinamico a San Quirico fortemente appoggiata dalla amministrazione comunale.
Quando in campagna elettorale parlavamo di valorizzazione non intendevamo “termovalorizzazione”, ma ridare vita alla nostra città, alla nostra campagna, al nostro mare.

E’ grave soprattutto che l’amministrazione si ostini a prendere accordi su opere invasive e gravose per l’ambiente senza minimamente prendere in considerazione il parere dei cittadini. Ecco, noi ricordiamo bene che in campagna elettorale fu detto “Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia”. Noi non vogliamo che si faccia come ad Atene, ci basta che si faccia come ad Oristano, ci basta che le cose vengano discusse e portate a conoscenza dei cittadini prima che le decisioni siano irreversibili, perché a noi le cose ci piacciono alla luce del sole, anche se non siamo specchi di Archimede.
Per noi valorizzare significa creare, sperimentare, ma anche ridare vita all’esistente, valorizzare il capitale umano. Invece in tre anni, a parte qualche raro caso, ci siamo fossilizzati sul vecchio anziché mirare al nuovo. Perché è vero che cambiare costa, che rivoluzionare comporta anche sacrifici, ma d’altronde chi non osa vivrà sempre di rimpianti. Abbiamo avuto l’occasione, la stiamo sprecando. Volevamo essere avanguardia e siamo finiti per essere spettatori di un gioco che a noi non piace.

Noi non ci stiamo, e questa città la vogliamo difendere e la vogliamo vivere, in un ambiente sano e vivibile.
Ricordo queste parole nel programma: Perché sia realizzato un corridoio verde che dalla città dovrà raggiungere Monte Arci (…) in modo che tutto il territorio, considerata l’orografia pianeggiante di Oristano, sia percorribile con piste ciclabili e camminamenti verso le Frazioni, Torregrande, il mare, lungo il fiume, verso il monte e verso i paesi limitrofi.
Probabilmente qualcuno si è perso in qualche sentiero di montagna