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SCIOPERO GENERALE, PER LO SPEZZONE SOCIALE E STUDENTESCO

SCIO2Il 12 dicembre migliaia di persone scenderanno in piazza, astenendosi dal lavoro, per il corteo indetto dalla CGIL con l’adesione della Uil. Una risposta ormai indispensabile per il sindacato di Susanna Camusso che, dopo tanto tergiversare, non poteva più aspettare per dare una risposta concreta alle migliaia di lavoratori ormai condannati alla precarietà e allo sfruttamento e che sempre più si vedono negate le più banali garanzie lavorative in nome di un progresso auto-referenziale ed escludente.

Quel giorno in piazza saranno presenti anche gli studenti di tutta la Sardegna, che dovrebbero rappresentare le figure principali per la creazione del sapere nella nostra regione, e invece subiscono da anni una continua dequalificazione ed elitarizzazione dei percorsi formativi. Le politiche degli ultimi anni portate avanti dai governi di centro-destra e centro-sinistra, mandanti delle direttive politiche impostate dal Processo di Bologna, hanno dimostrato la chiara volontà della classe dirigente di smantellare l’università pubblica, rendendo sempre più sterile e nozionistico il sapere universitario. La costante diminuzione del welfare studentesco ha parallelamente generato un sistema competitivo e individualista, creando una vera e propria guerra tra poveri all’interno della componente studentesca. Siamo invece convinti che la soluzione per i problemi degli studenti non sia soltanto scovare chi ogni anno dichiara il falso al momento della richiesta per la borsa di studio e il posto alloggio, ma sia pretendere la copertura TOTALE per tutti coloro che ne hanno diritto.

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POLIGONO DI TEULADA: ZONA VALICABILE

limOggi nuova marcia contro le basi militari in Sardegna. Una passeggiata lungo il perimetro del Poligono di Teulada per dire basta all’occupazione e alle esercitazioni militari in Sardegna; un’altra importante tappa verso la manifestazione natzionale del 13 Dicembre che si terrà a Cagliari.

Come è già successo a Capo Frasca anche nella giornata di oggi delle anonime tenaglie hanno tagliato le reti e permesso a diversi attivisti di entrare nella base e soprattutto di fermare per più di un’ora le esercitazioni militari.

Il poligono di Teulada è il secondo in Italia per estensione con 7.200 ettari di terreno cui si devono sommare i 75.000 ettari delle zone di restrizione dello spazio aereo e le zone interdette alla navigazione, quelle che nel linguaggio giuridico si chiamano servitù militari ma che nel linguaggio del popolo sardo si chiamano occupazione militare.

Sulla giornata di oggi abbiamo sentito al telefono Enrico del Comitato Studentesco contro l’occupazione militare della Sardegna:

CONTRO IL JOBS ACT, PER LA DIGNITA’

Ieri in Senato si è compiuto l’atto finale con l’approvazione del disegno di legge 1428 che permetterà al governo Renzi di riscrivere su un foglio bianco gran parte del diritto del lavoro italiano. Il jobs act si appresta ad essere il più grande attacco ai diritti dei lavoratori dalla caduta del fascismo ad oggi, l’epilogo naturale delle leggi Treu, Biagi, Fornero; Renzi sta per riuscire dove neanche Berlusconi e Monti sono riusciti come ammettono gli stessi Alfano e Sacconi, stupiti che sono riusciti nel loro intento solo con un governo a maggioranza Partito Democratico.
Il jobs act sarà scritto con le penne di Confindustria, Confcommercio e di tutti i padroni che sognano un futuro ottocentesco per i loro schiavi-lavoratori, ben contenti di essere i registi dell’ennesima battaglia vinta in questa guerra di classe a senso unico.

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DOCUMENTO FINALE DELL’ASSEMBLEA DEI COLLETTIVI SARDI

Domenica 16 novembre membri dei collettivi studenteschi e universitari di Cagliari, Oristano, Olbia e Sassari si sono incontrati nel capoluogo oristanese per analizzare l’attuale situazione sarda, coordinarsi e trovare delle date in cui scendere in piazza insieme, organizzati, caratterizzando i prossimi momenti di mobilitazione con contenuti autonomi e indipendenti dai partiti e dalle grandi sigle che contraddistinguono la scena politica sarda.

La giornata di oggi è in stretta continuità con l’altra assemblea oristanese del 31 agosto, dimostrando che esiste nel nostro territorio una componente giovane e conflittuale che ha voglia di organizzarsi e contrastare tutti quei fenomeni che fanno della Sardegna una terra di speculazione, inquinamento, precarietà, spopolamento e emigrazione.

Crediamo che le scuole e le università infatti siano dei punti di riferimento in città per creare aggregazione e composizione critica e conflittuale tale da invertire le nefaste conseguenze che il neoliberismo ha portato nella nostra terra.

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DAVIDE CONTRO GOLIA (O DEI COLLETTIVI CONTRO LA BUONA SCUOLA)

Viviamo in tempi grigi, di unanime approvazione e plauso per Matteo Renzi. Ci troviamo di fronte a un muro compatto di leccaculo, leccapiedi e lacché che presentano Renzi come il nuovo che avanza, che scrivono un articolo per ogni stupidaggine che esce dalla sua bocca, che parlano della scenografia vintage della Leopolda piuttosto che della devastazione della scenografia sociale delle periferie e delle campagne italiane. Il fatto del giorno è il gelato della Madia, e in questo Alfonso Signorini fa esattamente il gioco di Renzi, non la disoccupazione giovanile o l’inquinamento autorizzato dallo Stato e dalla Mafia che uccide centinaia di persone nel Sud e in Sardegna. Artisti, giornalisti, burattinai e burattini: un coro affiatatissimo canta il Te Renzi laudamus e le voci di chi prova ad opporsi sembrano stonate e flebili.
Lo scontro fra Davide e Golia è un paragone vecchio e trito, ma funziona bene. Schiacciati dai manganelli e dalla repressione, dall’irrisione e dall’indifferenza dei media, alcuni provano ancora a sconfiggere il campione della Confindustria. Sono precari, cassintegrati, operai, immigrati e studenti.

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