LE MANI SULL’AEROPORTO

La strada sembra ormai spianata per quanto riguarda l’acquisto della SOGEAOR da parte del raggruppamento temporaneo di imprese composto da Aeronike, Distretto AeroSpaziale della Sardegna e Nurjana. Già in passato avevamo esposto le nostre preoccupazioni in merito al futuro dell’aeroporto di Fenosu, annunciando che avremmo spiegato con calma e precisione le motivazioni di questo stato d’animo e questo momento è arrivato: domenica 4 giugno alle ore 18:00 presso Librid in piazza Eleonora, il Comitato No Basi Oristano presenterà il dossier sul DASS redatto dai ragazzi e delle ragazze del Comitato Studentesco contro l’Occupazione militare della Sardegna.
Il presidente del DASS, Giacomo Cao, ha pubblicamente smentito sia l’eventualità di un utilizzo dell’area di Fenosu per ricerche militari, sia che il DASS abbia alcun coinvolgimento con il sistema dell’occupazione militare della Sardegna. Per quanto riguarda la prima affermazione, non ci permette di stare sicuri: le frasi di Cao non costituiscono un impegno irrevocabile e noi, e non solo noi, non arretreremo di un centimetro e continueremo a vigilare e a mantenere alta l’attenzione pubblica sulle attività che si svolgeranno a Fenosu; il motivo principale per cui non possiamo stare tranquilli e fidarci semplicemente delle parole di Cao è legato alla seconda affermazione ed è principalmente di questo che parleremo domenica sera da Librid.
Il DASS è pienamente inserito nel sistema che regge l’occupazione militare della Sardegna. Lo è perché numerosi politici sardi vedono nell’aerospaziale il futuro del Poligono di Quirra; lo è perché numerosi soci privati del DASS fanno della tecnologia militare il centro dei loro affari. Un caso emblematico di questa triplice connessione tra DASS, Poligono di Quirra e tecnologie militari è quello della Vitrociset, azienda italiana, socia del DASS, con uno stabilimento proprio all’interno dell’area militare di Capo San Lorenzo nei pressi di Quirra e che si occupa di difesa e intelligence aerospaziali, collaborando per esempio con quella Turchia che bombarda i villaggi curdi e limita le libertà dei suoi stessi cittadini. E ci sono tanti altri esempi, ma saranno raccontati domenica 4 durante la presentazione del Dossier.
Dunque Cao smentisce che il DASS centri qualcosa con la ricerca militare: “I nostri soci e i nostri progetti per 230milioni di euro si svolgono esclusivamente a fini civili: nessuna tecnologia militare, nessuna tecnologia dual use. Le nostre sono attività esclusivamente di natura civile e lo saranno anche qualora verrà eventualmente concesso l’uso di spazi all’interno delle infrastrutture militari. Anche al loro interno non porteremo avanti attività di tipo militare” [La Nuova Sardegna, 21/04/2017]. Il dossier smentirà queste affermazioni con prove e alla fine sarà chiaro come molte delle tecnologie su cui dovrebbe fare ricerca il DASS saranno dual use (cioè a uso militare/civile) e come i soci privati del DASS abbiano quasi tutti interessi nel campo della difesa aerospaziale.

Vi aspettiamo domenica 4 giugno alle ore 18:00 presso Librid in piazza Eleonora a Oristano.

NO BASI – Oristano