Domenica 16 novembre membri dei collettivi studenteschi e universitari di Cagliari, Oristano, Olbia e Sassari si sono incontrati nel capoluogo oristanese per analizzare l’attuale situazione sarda, coordinarsi e trovare delle date in cui scendere in piazza insieme, organizzati, caratterizzando i prossimi momenti di mobilitazione con contenuti autonomi e indipendenti dai partiti e dalle grandi sigle che contraddistinguono la scena politica sarda.
La giornata di oggi è in stretta continuità con l’altra assemblea oristanese del 31 agosto, dimostrando che esiste nel nostro territorio una componente giovane e conflittuale che ha voglia di organizzarsi e contrastare tutti quei fenomeni che fanno della Sardegna una terra di speculazione, inquinamento, precarietà, spopolamento e emigrazione.
Crediamo che le scuole e le università infatti siano dei punti di riferimento in città per creare aggregazione e composizione critica e conflittuale tale da invertire le nefaste conseguenze che il neoliberismo ha portato nella nostra terra.
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Viviamo in tempi grigi, di unanime approvazione e plauso per Matteo Renzi. Ci troviamo di fronte a un muro compatto di leccaculo, leccapiedi e lacché che presentano Renzi come il nuovo che avanza, che scrivono un articolo per ogni stupidaggine che esce dalla sua bocca, che parlano della scenografia vintage della Leopolda piuttosto che della devastazione della scenografia sociale delle periferie e delle campagne italiane. Il fatto del giorno è il gelato della Madia, e in questo Alfonso Signorini fa esattamente il gioco di Renzi, non la disoccupazione giovanile o l’inquinamento autorizzato dallo Stato e dalla Mafia che uccide centinaia di persone nel Sud e in Sardegna. Artisti, giornalisti, burattinai e burattini: un coro affiatatissimo canta il Te Renzi laudamus e le voci di chi prova ad opporsi sembrano stonate e flebili.
Lo scontro fra Davide e Golia è un paragone vecchio e trito, ma funziona bene. Schiacciati dai manganelli e dalla repressione, dall’irrisione e dall’indifferenza dei media, alcuni provano ancora a sconfiggere il campione della Confindustria. Sono precari, cassintegrati, operai, immigrati e studenti.
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L’11 Novembre a Oristano si svolgerà una giornata informativa sul progetto “Garanzia Giovani” con un appuntamento per i giovani interessati e un secondo appuntamento per le imprese.
Ma cosa è Garanzia Giovani?
E’ un programma nato in seno all’Unione Europea per contrastare la disoccupazione giovanile, interno alla “strategia Europa 2020” che punta a garantire l’occupazione del 75% delle persone tra i 20 e i 64 anni. L’Italia aderendo al programma ha ottenuto 1,5 miliardi di euro da ripartirsi tra le regioni e ha rivolto il suo piano nazionale ai giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non frequentano corsi di formazione, i cosidetti NEET (Not in Education, Employment or Training). Ai giovani presi in carico sono offerte 9 possibilità: “il primo orientamento al lavoro; un servizio di accompagnamento; un lavoro, eventualmente accompagnato da un bonus occupazionale per l’impresa; un contratto di apprendistato; un periodo di tirocinio accompagnato o meno da una borsa di tirocinio; un’esperienza di servizio civile retribuito; forme di inserimento o reinserimento in un percorso di formazione professionale o istruzione; forme di accompagnamento a percorsi di start-up d’impresa ed, infine, interventi finalizzati a favorire la mobilità transnazionale”.
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