DOCUMENTO FINALE ASSEMBLEA #31A – “DALLE LOTTE TERRITORIALI ALLA LOTTA COLLETTIVA PER UNA SARDEGNA MIGLIORE”

Il mondo sta attraversando una fase di crisi strutturale sul piano economico, politico e sociale, di cui viviamo gli effetti sia in maniera diretta sia nella specifica declinazione che deriva dalle caratteristiche proprie della Sardegna. Le questioni della politica internazionale ci riguardano direttamente, in quanto centro strategico della politica atlantica in Medioriente e oggetto di servitù militari numerose e vessanti; la politica europea di austerità influisce in maniera determinante sulle deboli possibilità di sviluppo di una area economicamente depressa come la Sardegna, così come le politiche di distruzione del welfare portate avanti dal governo Renzi.
L’Assemblea ha individuato alcuni temi su cui è importante fare analisi, inchiesta, intervento politico diretto e organizzare mobilitazione.

Istruzione: bisogna sostenere la mobilitazione dei collettivi studenteschi contro il caro-trasporti, il caro-libri e l’ingresso dei privati e la trasformazione dell’istruzione pubblica in senso più laico e democratico. Particolare attenzione va dedicata in Sardegna agli alti numeri della dispersione scolastica.
Lavoro: è necessario sostenere la lotta contro lo smantellamento di tutte le garanzie dei lavoratori e la precarizzazione del lavoro.
Casa: l’emergenza abitativa vissuta nei centri più grandi dell’Isola va combattuta sostenendo le pratiche di autorganizzazione spontanee già presenti in città come Cagliari.
Reddito: L’assemblea riconosce la necessità di portare avanti un percorso politico che discuta e rivendichi forme di sostegno al reddito e di salario minimo, sottraendo i lavoratori al ricatto dei datori di lavoro e consentendo a tutti e tutte di vivere al di fuori dei meccanismi della precarietà.
Esercitazioni militari: L’assemblea esprime la propria contrarietà ad ogni forma di occupazione militare della Sardegna e di sottoposizione del suo territorio a onerose servitù militari. Non possiamo affidarci alla magistratura dello Stato italiano, ossia lo stesso soggetto che porta avanti l’occupazione militare, per sperare nella risoluzione di questo problema, ma è fondamentale portare avanti forme di mobilitazione che mantengano alta l’attenzione sul processo in corso a Lanusei riguardo il poligono di Quirra. L’assemblea ribadisce la propria contrarietà ad ogni esercitazione militare sul territorio Sardo.
Questione rurale: l’assemblea esprime preoccupazione per la situazione della campagne sarde. Esse sono infatti stritolate fra crisi demografica, consumo del suolo agricolo e attacchi speculativi ad opera di aziende estere e multinazionali e sempre appoggiati da intermediari sardi. E’ necessario creare forte pressione politica sugli esponenti politici che approvano e sostengono questi progetti e premere per sitmolare una produzione legislativa sarda e italiana che cerchi di risolvere il problema della crisi demografica e della distribuzione delle terre.
Autodeterminazione: l’assemblea riconosce il problema della mancata autodeterminazione della popolazione che vive in Sardegna, come causa fondamentale di molte altre criticità. E’ necessario dunque portare avanti un percorso politico che rivendichi una maggiore facoltà di decidere per se stessi dei sardi.
L’assemblea inoltre condanna con forza l’aggressione israeliana nei confronti di Gaza ed esprime la massima solidarietà al popolo palestinese; esprime inoltre preoccupazione per il crescente clima di razzismo e intolleranza che si diffonde in Sardegna, soprattutto fra le fasce più deboli della popolazione, e si propone di organizzare per ottobre una festa antirazzista.
 Inoltre aderisce alle seguenti date di mobilitazione:
  • 13 settembre: “Manifestada natzionali contra a s’occupatzioni militari”, al poligono di Capo Frasca.
  • 23 settembre: Presidio di fronte al tribunale di Lanusei in concomitanza dell’udienza del processo su Quirra.
  • 27 settembre: manifestazione nazionale a Roma in solidarietà al popolo palestinese.
L’assemblea ha infine deciso di riconvocarsi, in data e sede da individuare, per una giornata in cui dei gruppi di lavoro affrontino i temi emersi nella giornata del 31/08/2014.