COMUNICATO DEL CSAG E DELLA FURIA ROSSA SULL’AGGRESSIONE FASCISTA A CREMONA

cagliariantifaDomenica 18 Gennaio, al termine della partita Cremonese-Mantova, alcuni esponenti di Casa Pound insieme a volti noti dell’estrema destra hanno vigliaccamente aggredito i compagni del CSA “Dordoni” a Cremona a pochi passi dalla sede del centro sociale.

Durante l’aggressione da parte di una sessantina di squadristi, Emilio, 49 anni, è stato ripetutamente colpito al volto con una spranga ed anche una volta a terra i vigliacchi hanno continuato a colpirlo in faccia e all’addome con calci e pugni, fino a che i compagni presenti nel centro sociale (non più di 7-8) l’hanno prontamente portato al riparo all’interno della sede. Purtroppo da subito sono apparse chiare le gravi condizioni dell’uomo che, trasferito all’ospedale, si trova ora in coma farmacologico con una estesa emorragia cerebrale e in prognosi riservata. Intanto alla sede del centro sociale Dordoni la polizia ha solo identificato gli aggressori e, per consentirgli di fuggire indisturbati, ha caricato i compagni rimasti a presidiare e difendere lo spazio.

Davanti a questi fatti vogliamo esprimere la nostra massima solidarietà alle compagne e ai compagni cremonesi e augurare che Emilio si riprenda al più presto.

Da questi eventi capiamo che oggi più che mai l’antifascismo deve continuare ad animare le menti dei più e meno giovani. L’insulso ragionamento che l’antifascismo senza il fascismo non ha senso di esistere è da accantonare al più presto: antifascismo non può e non deve significare solo vuota retorica e semplice ricordo, bensì deve tradursi in attenzione quotidiana, memoria che si traduce in azione.

 

Si sa che è proprio nei momenti di profonda crisi economica e politica che ritornano a vivere i più ignobili disvalori politici. Il momento attuale non fa certo eccezione: in tutta Europa assistiamo al ritorno in auge di ideali xenofobi di estrema destra, gli stessi che hanno caratterizzato il ventennio precedente al secondo conflitto mondiale.

A partire dalla Grecia, col fenomeno Alba Dorata, che ha raggiunto la percentuale di preferenze elettorali necessaria per insediarsi (e insidiare) in Parlamento. Da quel momento oltre alle proposte aberranti (riaprire i forni crematori per gli immigrati, esplicito disprezzo per persone con disabilità fisiche e mentali), si è passati ai fatti istituendo ronde squadriste e dimostrando (nel caso non fosse chiara) la matrice neo-nazista del partito.

Anche in Germania, dove l’incubo neonazista sembrava spazzato via, si è stati riportati alla cruda realtà delle cose proprio domenica scorsa. In seguito ai fatti di Parigi, 5.000 persone si sono riunite spontaneamente per manifestare contro l’Islam; seppure la maggior parte fossero hooligans provenienti da tutta la Germania, alle spalle era evidente una consolidata rete organizzativa.

In tutti i paesei europei proliferano piccoli partiti, ispirati dagli stessi beceri ideali fascisti, che raccolgono i malumori delle persone comuni, specialmente quelli causati dall’integrazione degli stranieri, e li alimentano. Volti celebri dell’estrema destra che hanno cavalcato l’onda antiislamica per tentare di ricostruire un minimo consenso. L’Italia non rappresenta un’eccezione: alle ultime elezioni politiche erano ben cinque i simboli neo-fascisti nelle schede elettorali: da Casa Pound a Forza Nuova, passando per Fiamma Tricolore, Rifondazione Missina Italiana e La Destra.

Ecco dunque emergere l’estrema attualità dell’antifascismo militante come presidio e difesa ai valori democratici e di solidarietà tra popoli.

Ma l’antifascismo non è solo lotta e Resistenza alla dittatura fascista e nazista.

Il fascismo è nato dalla violenza, ha portato violenza e distrutto i principi base della convivenza civile e morale, ha disintegrato i valori sociali e politici.

Valori che con tanta fatica si è cercato di ricostruire con la Costituzione Italiana, per ritrovare principi di libertà politica, giustizia sociale, eguaglianza, solidarietà.

Antifascismo oggi è difesa di quegli ideali, e per questo è un impegno contro tutte le forze che agiscono nella nostra società, disintegrandoli: violenza economica, taglio della spesa pubblica, precariato, diritti sociali dimenticati, politiche neoliberali scellerate.

Antifascisti per recuperare i principi di solidarietà umana, giustizia, cooperazione.

Per noi essere antifascisti oggi significa, in primo luogo, tenere viva la memoria del sacrificio compiuto da chi ci era convinto che valesse la pena Resistere, per concedere a noi oggi la libertà che il fascismo negava; inoltre significa impegno per contrastare chiunque tenti ancora una volta di privarci della stessa libertà, attraverso politiche di austerità e di negazione dei diritti più elementari.

Rinnoviamo dunque la nostra piena solidarietà e vicinanza ai compagni cremonesi e facciamo ancora un sincero augurio al compagno Emilio e invitiamo tutte e tutti a prendere parte al corteo antifascista indetto a Cagliari sabato 24 alle 17:00, per dare un forte segnale contro il fascismo e la violenza squadrista nelle nostre città.

PAGHERETE CARO, PAGHERETE TUTTO!