SCIOPERO DI QUATTRO GIORNI AL PASTIFICIO CELLINO (intervista)

Nell’area del Porto Industriale di Oristano si respira aria di sciopero contro le consuete prepotenze padronali che, come da prassi, tentano di ridurre le loro spese sulla pelle degli operai, aiutati da un periodo storico non avvezzo alla difesa dei diritti dei lavoratori.

A partire da oggi i lavoratori del Pastificio Cellino daranno vita a 4 giorni di sciopero.

Lo sciopero è stato indetto dalla FLAI Cgil e dalla FAI Cisl per protestare contro l’esternalizzazione del reparto di confezionamento e del magazzino che vede coinvolti undici lavoratori, attualmente dipendenti a tempo indeterminato dell’azienda dei Cellino. Non siamo di fronte a un trasferimento di ramo d’azienda e quindi siamo fuori dalle regole del Codice Civile.

Si tratta di richiesta di cessazione di attività: in sostanza agli undici lavoratori l’azienda chiede le dimissioni volontarie (in assenza di volontarietà minaccia il licenziamento) con in cambio la promessa di essere riassunti dalla Cooperativa (la Multiservizi) cui si affida il ramo d’azienda, la quale rioccuperebbe i lavoratori sempre dentro l’azienda Cellino ma con un altro contratto di lavoro. Il progetto dovrebbe formalmente prendere avvio oggi ma con lo sciopero dei lavoratori subirà certamente dei ritardi.

Ieri abbiamo rivolto alcune domande ad Andrea Sanna, segretario della FLAI Cgil, per capire meglio la situazione:

AUDIO 1

La cooperativa, secondo Sanna, non ha neanche le caratteristiche per svolgere questo tipo di attività:

AUDIO 2

Il contratto che andrebbe ad applicare la Cooperativa sarebbe diverso da quello dell’industria alimentare pur con lo svolgimento delle stesse mansioni e con le ovvie conseguenze di privare i lavoratori di varie tutele reali oltre alla prevedibile diminuzione del salario:

 AUDIO 3

Ci troviamo di fronte a una palese condotta antisindacale e un grave ricatto nei confronti dei lavoratori. Le esternalizzazioni continuano a dimostrarsi una delle nuove frontiere dello sfruttamento, funzionali al sogno di tutti i padroni: far lavorare di più e pagare di meno.

(M.C.)