I Centri per l’Impiego della provincia di Oristano, in buona compagnia con tutti quelli della Sardegna, continuano a promuovere e attivare tirocini abusivi nel settore della ristorazione e del turismo (e non solo).
Occorrono nozioni base di diritto del lavoro, che gli operatori dei CPI dovrebbero avere, per sapere che i tirocinanti non possono svolgere attività meramente pratiche e manuali e non possono partecipare alla capacità produttiva di una impresa. Il tirocinio non costituisce un rapporto di lavoro ma unicamente una esperienza formativa per il tirocinante che, grazie all’affiancamento a un tutor, può conoscere dall’interno un determinato contesto lavorativo, vedere e conoscere in modo diretto come si svolge una professione o un mestiere, incrementare le proprie conoscenze e così poter orientare le proprie scelte nel mondo del lavoro. Lo svolgimento del tirocinio durante la stagione estiva per fare camerieri, lavapiatti, addetti al ricevimento, baristi, banconieri e altre figure affini, è quindi per sua natura incompatibile con i principi che regolano tale strumento.
In questo periodo, dove le attività ricettive e turistiche iniziano a formare i propri organici per la stagione estiva, si nota un incremento delle offerte di tirocinio in questo settore, visibili nei vari siti di incontro tra domanda e offerta di lavoro e anche nei social network; particolarmente grave è che alcune di queste offerte, e quindi questa pratica abusiva e illegale, sia veicolata attraverso i canali istituzionali della Regione Sardegna e promossa dagli uffici territoriali dell’ASPAL, cioè di un organismo tecnico della RAS.
Siamo stanchi di rapporti di lavoro subordinato mascherati da tirocini, siamo stanchi di queste pratiche di sfruttamento e della loro normalizzazione che è sempre più ricatto nei confronti della forza lavoro giovanile; il lavoro va pagato e regolarizzato secondo la contrattazione collettiva senza possibilità di mediazione.
Chiediamo che le offerte di tirocinio incongruenti attualmente promosse dai CPI siano cancellate dai canali ufficiali; chiediamo maggiori controlli da parte della sede territoriale dell’INL e un controllo specifico e mirato verso quei tirocini già attivati per i lavori a bassa specializzazione dove, in caso di non rispetto delle regole e come prevede la normativa, si dovrà procedere con la trasformazione del tirocinio in rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
Collettivo Furia Rossa – Oristano