Oscure presenze si aggirano per la Sardegna, si tratta dei riciclati di Noi con Salvini. Si tratta di gente che specula sul dolore delle persone e sulla povertà causata dalla crisi, incitando all’odio razziale e alla violenza nei confronti del diverso. Gente che innalza un paravento che impedisce alle persone di vedere qual è il vero motivo delle difficoltà che viviamo, ossia la follia del neoliberismo, indicando come colpevoli i poveri migranti che fuggono dalle guerre finanziate dall’imperialismo e tutti coloro che vivono ai margini di questo sistema. Questa speculazione politica porta tanti consensi a questi personaggi, è vero, ma tante persone cercano di denunciarli pubblicamente e di svelare i trucchi dei loro giochetti. Noi non potevamo non assumerci questa responsabilità, quando abbiamo saputo che un loro banchetto, propagatore di contenuti xenofobi, si sarebbe svolto a Oristano. Noi non potevamo accettare di vedere nella nostra città questi personaggi che seminano parole di odio contro i diversi, e cercano di mettere i poveri contro altri poveri, gli sfruttati contro altri sfruttati, i disperati contro altri disperati. Per questo abbiamo deciso di manifestare pubblicamente la nostra opinione, esponendo uno striscione con la frase: “QUA NON CI SONO STRANIERI, ECCETTO I CAPITALISTI”. Tutto ciò è stato impedito dal rapidissimo intervento della Digos, che ha prontamente sequestrato lo striscione e identificato tutti i presenti, impedendo con celerità che si commettesse il tremendo delitto di manifestare il nostro pensiero e di denunciare pubblicamente il gioco dei razzisti salviniani (che guarda caso sono costretti a girare tutta Italia e tutta la Sardegna con la scorta, dato che da nessuna parte sono ben accetti). Non ci interessa sapere se quello che abbiamo fatto va contro la legge, perché riteniamo che sia in piena sintonia con i principi morali della giustizia. Alcuni diranno che non bisogna fare pubblicità a questi soggetti e che abbiamo fatto soltanto il loro gioco, altri che viviamo in un paese democratico in cui ciascuno è libero di esprimere le proprie idee. Rispondiamo ai primi che questo atteggiamento è pericoloso, perché permette ai movimenti xenofobi e fascisti di crescere nell’indifferenza fino a che non è troppo tardi e in Italia è già successo con Mussolini; ai secondi diciamo che questa democrazia è finta, che solo chi non va contro il sistema è libero (ed infatti i leghisti che parlano di zingari, di immigrati, ma non di sfruttamento sono liberissimi), ma per chi denuncia i veri problemi ci sono ostacoli di ogni tipo, fino all’estremo della tortura, come accaduto a Genova nel 2001.
Sappiano i riciclati di Noi con Salvini che non saranno mai ben accetti nella nostra città e che combatteremo con ogni forza i loro tentativi di seminare odio. Le piazze e le strade sono di chi le vive ogni giorno e noi riteniamo di avere il diritto di attraversarle con i nostri contenuti senza dover chiedere autorizzazioni a chicchessia.
Collettivo Studentesco Antonio Gramsci
Collettivo Furia Rossa